Cinque auto, quattro delle quali di grossa cilindrata, recuperate, tre extracomunitari finiti in carcere, un’organizzazione dedita al furto, ricettazione e riciclo di auto, sgominata dalla polizia sassolese.

L’operazione, per dirla col commissario Francesco Panetta, ieri a presentare i dettagli, “più grossa ed importante degli ultimi tempi, almeno da quando sono a Sassuolo”. E i contorni vanno tutti in questa direzione. Da come si muoveva la banda, tra Modena, Reggio Emilia e Mantova, ai metodi utilizzati per i reato.

In manette sono finiti i marocchini Mohamed Mossadek, 29enne in regola col permesso di soggiorno e El Kbali Redouane, 32enne irregolare; con loro era della banda la 31enne serba clandestina Snezana Jakimov. Appostamenti e indagini sono andatti avanti per diverso tempo poi, giovedì mattina, sono scattate le manette.

I tre rubavano le auto di grossa e media cilindrata nelle tre province e le portavano in parcheggi dove sostavano prima della partenza per il Marocco. Uno di questi parcheggi, quello della casa di cura “Villa Fiorita” in via Cairoli, era tra i più “quotati”. E’ stato lì che i poliziotti li hanno acciuffati. C’erano 2 Mercedes Clk (rubate a Mantova e Spilamberto nei giorni scorsi) 1 Lancia Thema ed 1 Fiat Croma (rubate a Reggio Emilia), 1 Fiat Uno (rubata a Scandiano).

«Eravamo da tempo sulle tracce dei tre – ha detto Panetta – e siamo certi che siano gli stessi di altri reati per i quali stiamo confrontando le impronte. Uno di questi potrebbe essere l’aggressione all’industriale che venne percosso e privato della sua BMW X5. Dalla perquisizione domiciliare sono emersi altri “frammenti” che stiamo valutando. Ci sono 8 telefonini, rubati i ricettati, di cui stiamo cercando i proprietari, un coltello di grosse dimensioni, due buste di cinturini di ricambio, rubate a Reggio Emilia, un libretto di risparmio postale intestato ad un marocchino con diversi migliaia di euro sul conto, il passaporto di un italiano e denaro contante per oltre 2000 euro.
Perquisendo una delle auto siamo anche arrivati a capire, visto che all’interno era doverso materiale di natura odontotecnica, che si erano macchiati anche di una rapina e di un inizio di estorsione ai danni del proprietario; cosa che in seguito è stata confermata dalla vittima».

Come detto si è trattato di una operazione davvero in grande stile che ha visto la malavita locale stroncata dalla polizia sassolese e, relativamente al tentativo di estorsione, dei carabinieri (che già avevano avviato indagini a riguardo).