La Procura della Repubblica di Modena sta per inviare alcuni avvisi di garanzia relativi al caso di Rita Borrelli, la paziente napoletana alla quale al Policlinico di Modena e’ stato trapiantato un nuovo fegato, che si e’ scoperto poi essere malato di cancro.


Secondo alcune indiscrezioni, gli avvisi dovrebbero essere cinque, e verosimilmente riguarderanno l’ equipe del professor Antonio Pinna, direttore del Centro trapianti, che ha eseguito l’ intervento il 31 dicembre scorso, quando si rese disponibile un fegato espiantato ad Avellino a un donatore morto. L’ ipotesi su cui si indaga e’ di lesioni colpose.
Come e’ stato sottolineato in questi giorni, l’ invio degli avvisi di garanzia e’ un atto dovuto, per consentire agli indagati di nominare propri periti di parte. Nel frattempo il Pm Andrea Claudiani, che conduce l’ inchiesta, ha nominato i due esperti per l’ esame delle cartelle cliniche e della documentazione gia’ acquisita presso gli ospedali interessati al caso. Si tratta dei professori Massimo Rugge e Paolo Benciolini dell’ universita’ di Padova.
Nei giorni scorsi un’ indagine interna al Policlinico di Modena non ha rilevato carenze e anomalie nel comportamento dell’ equipe del prof. Pinna. Lo stesso direttore del Centro trapianti ha affermato che si apprese della presenza di cellule cancerose nell’ organo donato quando ormai era gia’ stato espiantato il fegato alla paziente (malata di cirrosi) e quindi il trapianto era in fase cosi’ avanzata da rendere praticamente impossibile la sospensione dell’ intervento.