Cofferati a tutto campo, anche
stamattina, a Modena, dove ha chiuso un attivo dei delegati Cgil alla Camera del Lavoro presso la quale si presentava il libro “Storia del sindacato a Modena 1880-1980”.


La Cgil chiede ai militanti di parlare
ai lavoratori – ha detto Cofferati _ e di spiegare le ragioni del sindacato. Altro rischio che vede Cofferati: il rischio di uno stravolgimento delle funzioni e del ruolo dei sindacati che diventerebbero solo erogatori di servizi al posto dello Stato e quindi non avrebbero più funzione di difesa dei diritti dei lavoratori
Sui partiti: stiano attenti anche i partiti progressisti di sinistra perchè in una situazione di partiti deboli un sindacato corporativo condiziona lui la politica e non viceversa.
All’ingresso della sala in cui si svolgeva l’incontro con Cofferati, tutti i delegati hanno firmato una petizione contro la legge Bossi-Fini imprimendo anche la loro impronta digitale accanto alla firma. Quattrocento i presenti, un’ora e venti di discorso. Successo e standing ovation per un leader alle ultime battute alla guida del maggior sindacato italiano.
Il segretario generale CGIL, che già ieri sera era intervenuto alla Festa dell’Unita’ di Modena, è tornato sugli argomenti di attualità sostenendo che in Italia si affaccia l’ipotesi di un patto neocorporativo tra governo e chi siede al tavolo delle trattative sul mercato del lavoro. Questo governo – ha detto tra l’altro – fa il ”gioco del monopoli” con risorse, progetti su temi come l’emersione del sommerso, e il fisco, e ha ribadito il perchè non partecipa alle discussioni su articolo 18 e arbitrato: sono temi che devono essere tolti dal confronto e dalla delega e non è accettabile che il governo li abbia stralciati mettendoli in un disegno di legge che sarà automaticamente operativo.Iera sera a tarda ora, durante un’intervista pubblica alla Festa dell’Unita’ di Modena, Cofferati, dopo aver stigmatizzato ancora una volta il comportamento della Cisl e della Uil, a suo dire caratterizzato da ‘errori incomprensibili’, aveva ribadito che a fine mese, concluso il suo mandato alla Cgil, tornera’ alla Pirelli. Non accettera’ deroghe allo statuto che gli consentano di prorogare il so mandato sindacale. E a chi lo sollecitava, tra un applauso e l’altro, a non mollare e a “prendere in mano la sinistra”, ha detto che non lo fora’, anche se continuera’ a far politica ma in un altro modo. “Sono disposto a lavorare ancora per gli altri – ha detto – la mia sfida e’ provare a far politica in maniera diversa”. Come, non lo ha ancora spiegato.