E’ stata dura, ma alla fine Luciano Pavarotti è
riuscito, nonostante il difficile momento che sta attraversando, ad essere ancora una volta protagonista di una grande serata di musica con i suoi amici, al Parco Novi Sad di Modena, per la
nona edizione del ‘Pavarotti & Friends’.


Colpito dalla morte del padre giovedì scorso, e da quella della madre solo quattro mesi fa, Big Luciano ha dato prova di grande forza, grazie anche al gruppo di artisti che si sono stretti attorno a lui dimostrandogli il loro affetto e la loro stima. Dal re del soul James Brown ad Andrea Bocelli, in cui Pavarotti ha creduto per primo, ospitandolo al ‘Pavarotti & Friends’ nel 1994; a Sting, uno dei protagonisti, insieme a Zucchero, della prima
edizione dell’evento che ogni anno è dedicato a scopi umanitari. Quest’anno a beneficiare della vendita dei biglietti saranno gli 80 mila rifugiati angolani nei campi dello Zambia. Ma accanto a Big Luciano abbiamo visto anche la classe di Gino Paoli, il talento della giovane Elisa, la grande esperienza ed energia di James Brown, il carisma di Sting, la poesia di Lou Reed, la follia di Grace Jones, il blues appassionato di Zucchero e il ritmo cubano di Augusto Enriquez. Si può dire comunque che a caratterizzare la serata sono state la forza immutata di un grande come James Brown, con i
suoi inossidabili ‘Sex machine’ e ‘I feel good’, e
dall’esibizione del trio Pavarotti-Bocelli-Zucchero, che hanno celebrato i 10 anni della nascita di ”Miserere”, scritto dal bluesman padano per Big Luciano. Un brano che ha anche consacrato un talento naturale come quello di Bocelli. Per la prima volta insieme, i tre artisti hanno eseguito il brano di fronte a un pubblico entusiasta, composto di vip ma anche di tanti giovani che ancora una volta hanno dimostrato di apprezzare il mix tra musica classica e musica pop. Durante lo show, Pavarotti ha ringraziato tutti: ”Non ho parole – ha detto commosso – Sono onoratissimo di essere di fronte a voi tutti”. Nel corso della serata, tra l”altro, Giorgio Armani è stato nominato Ambasciatore di Buona Volontà dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. La lunga serata, trasmessa in diretta su Raiuno, èstata sugellata dal beatlesiano ‘Hey Jude’, cantata da tutti gli
artisti insieme al grande Luciano e da un coro di 30 bambini angolani rifugiati in alcuni campi dello Zambia, che alla fine restano i veri protagonisti di kermesse.