A marzo il fatturato dell’industria italiana ha segnato un calo del 6,0% su base annua mentre gli
ordini hanno subito un arretramento del 3,5%. Un calo di questo tipo non si registrava dallo scorso dicembre. Lo rende noto l’Istat.

Negativi anche i dati relativi al primo trimestre 2002, che hanno segnato un -3,3% del fatturato e
un -0,7% per gli ordinativi rispetto al primo trimestre 2001. A pesare sul dato negativo di marzo l’ andamento del mercato interno che ha segnato un -5,6% per il fatturato e un -5,4% per
gli ordini. Su base congiunturale si rileva un miglioramento sia del fatturato, con un +1,8% su febbraio e un +2,0% per gli ordini. Sul fatturato totale per destinazione economica nel mese di
marzo è stato registrato un aumento del +2,0% tendenziale per i beni di consumo, ma un deciso crollo per i beni di investimento (-8,2%) e altrettanto pesante crollo per i beni intermedi
(-10,4%). In marzo l’ indice del fatturato presenta aumenti nei settori dell’ industria delle pelli e delle calzature (+4,2%), delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (+3,8%), dell’ industria della carta, stampa ed editoria (+2,1%) e della
lavorazione di minerali non metalliferi (+1,2%); tra le diminuzioni più marcate si segnalano quelle degli apparecchi elettrici e di precisione (-14,4%), delle raffinerie di petrolio (-12,2%) e della produzione di mobili (-8,3%). L’ indice degli ordinativi è risultato in aumento nella produzione di macchine e apparecchi meccanici (+8,2%), nelle industrie tessili e dell’ abbigliamento (+7,1%), nell’ industria del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili, +5,5%); le maggiori diminuzioni si sono
registrate nella produzione di mezzi di trasporto (-17,7%) e nella produzione di apparecchi elettrici e di precisione (-15,3%). In particolare, per quanto riguarda i mezzi di trasporto, gli ordinativi per automobili sono calati nel mese di marzo del
6,2%, pesante il calo per gli altri mezzi di trasporto che hanno segnato un -30%, rispetto al marzo 2001.