Garantire assistenza gratuita a tutti i cittadini che richiedono la compilazione del cosiddetto Riccometro, la certificazione Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, sempre più diffuso per accedere a prestazioni sociali agevolate e, dall’inizio dell’anno, addirittura obbligatorio per tutti i servizi alla persona.

E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi a Modena da Provincia, Comuni e la maggior parte dei Caf (i centri di assistenza fiscale) che, inoltre, consente agli enti locali di risparmiare la quota di circa 13 euro (25 mila lire) prevista dal precedente accordo per ogni certificazione. Il protocollo firmato, infatti, tiene conto della recente convenzione nazionale Inps-Caf che prevede per i centri di assistenza un rimborso di circa 16,5 euro (Iva compresa) ogni certificazione per l’attività di trasmissione della modulistica. La maggior parte dei Caf modenesi ha quindi accettato di prestare gratuitamente l’assistenza ai cittadini per conto dei Comuni con i quali, comunque, sarà possibile definire accordi integrativi per la compilazione di domande o di altre certificazioni. “Il protocollo, oltre a garantire la gratuità della prestazione per tutti i cittadini – spiega Giorgio Razzoli, assessore alle Politiche sociali e delle famiglie – rappresenta anche una tappa importante nel percorso di definizione dei piani di zona che proprio in questi giorni approdano nei Consigli comunali per l’approvazione. E grazie al lavoro svolto nelle prossime settimane avremo anche a disposizione la mappatura completa dei servizi nei quali è applicato il Riccometro”. Sono ormai alcune decine di migliaia le certificazioni necessarie ogni anno nel modenese per i servizi di istruzione, per gli asili nido, per gli anziani, per la casa. E in prospettiva quasi ogni famiglia che avrà a che fare con questo tipo di servizi, per i quali molti Comuni stanno appunto rivedendo i regolamenti, avrà l’esigenza di certificare l’Isee. “Avere a che fare con il Caf al quale ci si rivolge abitualmente per la dichiarazione dei redditi è quindi una garanzia anche per i cittadini” aggiunge Razzoli ricordando che, nell’ambito dell’attività prevista dall’accordo, è comunque prevista anche l’organizzazione di momenti formativi per il personale dei Comuni e dei Caf in modo da non avere interpretazioni diverse della stessa normativa e rendere il più possibile omogenei i comportamenti nelle varie realtà territoriali allo scopo “di scambiare le esperienze ed evitare situazioni di non equità nelle prestazioni sociali pubbliche”.