L’ industria metalmeccanica nel
2001 ha subito una fase di rallentamento e specialmente in
Emilia-Romagna dove e’ asse portante dell’ economia locale. Lo
osserva l’ Ufficio studi dell’ Unioncamere regionale in un’
analisi del composito settore, dall’ alto dei circa 2 milioni di
addetti e di una bilancia commerciale che nel 2000 a livello
nazionale ha registrato un attivo superiore agli 8 miliardi di
euro, mentre le imprese operative, circa 232.000, sempre nel
2000 hanno fatturato circa 213 miliardi di euro.


In Emilia-Romagna in particolare l’ industria metalmeccanica
si fonda su poco meno di 26.000 imprese ed una occupazione
valutata in circa 230.000 addetti. Le esportazioni sono
ammontate nel 2000 a circa 16 miliardi e 360 milioni di euro,
equivalenti al 55% del totale regionale. La congiuntura del 2001
– il campione e’ stato costituito da 339 aziende per un totale
di circa 50.000 addetti – e’ stata caratterizzata da una fase di
rallentamento rispetto all’ ottimo andamento del 2000. La
produzione e’ cresciuta dell’ 1,5%, rispetto all’ aumento del
7,4% rilevato nel 2000. Solo nel biennio 1994-1995, susseguente
ad una fase di sostanziale stagnazione, e’ stato registrato un
incremento produttivo superiore.
La decelerazione della produzione, in linea con l’ andamento
generale dell’ industria manifatturiera, si e’ associato al
minore utilizzo della capacita’ produttiva e al leggero
ridimensionamento delle ore lavorate mediamente in un mese da
operai e apprendisti. E’ quindi coerente l’ aumento delle ore
autorizzate di Cassa integrazione guadagni per interventi
anticongiunturali pari al 52,4%. Sotto l’ aspetto commerciale,
il fatturato e’ cresciuto mediamente del 3,9%, a fronte di un’
inflazione media attestata al 2,7%. Nel 2000 il margine era
risultato attivo per quasi otto punti percentuali. In termini
reali, vale a dire al netto dell’ incremento dei prezzi alla
produzione, e’ stato registrato un aumento del 2,5% e anche in
questo caso si e’ in presenza di un rallentamento rispetto al
2000. La politica dei prezzi alla produzione e’ stata tra le
piu’ attente dell’ industria manifatturiera. La crescita e’
risultata di appena l’ 1,4% rispetto al +1,8% del 2000. La
domanda e’ apparsa in chiaro rallentamento. Alla crescita dell’
8,3% del 2000 e’ subentrato nel 2001 un incremento assai piu’
contenuto, pari ad appena lo 0,8%. Il mercato interno ha
accusato un lieve calo dello 0,7%. Per trovare un altro anno
negativo bisogna andare al 1996. La domanda estera e’ invece
cresciuta del 2,9%, con un’ intensita’ molto piu’ contenuta
rispetto al 2000.