I rumori molesti nei parchi o di qualche attività lavorativa? I cani che non sono al guinzaglio? L’antifurto che suona nel cuore della notte e nessuno lo spegne? Qualcuno che chiede insistentemente l’elemosina? Il decoro e la pulizia degli spazi pubblici? Quelli citati rappresentano solo una piccola casistica dei tanti piccoli-grandi problemi che la conivenza nelle nostre città propone quotidianamente e che vedono l’amministrazione chiamata a intervenire per risolverli. E’ in quest’ambito che si muove il nuovo regolamento di Polizia Urbana del Comune di Modena che viene varato, in veste totalmente riveduta e corretta a quasi 100 anni da quello precedente.

Da qui è nato l’impegno, durato più di un anno, con cui il Comune ed in particolar modo la Polizia Municipale, ha deciso di dotarsi di un nuovo regolamento, più agile e semplificato ed in grado di dare risposte più efficaci alle esigenze dei cittadini. Ed i mesi di lavoro, tra consultazioni con le categorie economiche, verifica rispetto alle normative e alle ordinanze esistenti, discussioni in commissione consiliare, hanno portato a un documento finale composto di appena 53 articoli. L’obiettivo primo è combattere la maleducazione ed i comportamenti non rispettosi che purtroppo sono presenti. Decisivo è affermare, attraverso principi semplici e senza infilarsi in complessi marchingegni burocratici, l’idea che la soluzione dei problemi molte volte sta nell’affermare un punto di vista collettivo, nello sforzarsi di individuare un interesse generale e non guardare solo al proprio problema. Questo regolamento è uno strumento agile, innovativo, non burocratico per operare in questo delicato campo. Non a caso è fondato sul principio che è libero tutto ciò che non è oggetto di specifico divieto. “Per farlo funzionare bene -spiega l’assessore alla Polizia municipale Nerino Gallerani- abbiamo bisogno che tutti siano consapevoli che questa è una città plurale, in cui esistono esigenze differenziate. Se tutti saranno consapevoli di questo, se tutti proveranno a mettere al primo posto il senso di appartenenza a una comunità, allora sarà più semplice risolvere i tanti piccoli-grandi problemi che spesso ci troviamo di fronte”.